giovedì 22 settembre 2016

ANDREA NALINI,  La Forza dei Sogni
La storia di Andrea Nalini è di quelle che fanno sognare chiunque abbia calciato un pallone, e che mentre lavora in ufficio, seduto con le gambe sotto la scrivania, fantastica di sentire il proprio nome chiamato dallo speaker dello stadio e di entrare sul campo sentendo il profumo dell'erba appena bagnata e il calore dei tifosi sugli spalti. La sua storia è un incoraggiamento a tutti quei ragazzi che dopo una giornata di lavoro, o di scuola, trovano le forze di prendere la strada del campo con il borsone in spalla, ed inseguire quel pallone che, non importa in quanti diranno il contrario, ma non è solamente un gioco. Andrea era uno di voi. Andrea è uno di voi che non ha mai smesso di crederci perché "se in un sogno credi tanto prima o poi si avvera"
Questo sua immensa fede nel suo sogno traspare anche dalle dichiarazioni che mi ha gentilmente rilasciato in esclusiva.
Solamente 4 anni fa giocava in Serie D nella Virtus Vecomp Verona, lavorando di giorno come magazziniere in un'azienda che produce Würstel e allenandosi la sera con i suoi compagni. Le gambe pesanti per aver indossato le scarpe antinfortunistica, la stanchezza dei turni di lavoro, ma quel sogno sempre in mente, più forte di tutto, che lo portavano al campo ad inseguire quel benedetto pallone. 
E poi la prima occasione, durante una finale playoff tra Virtus Vecomp Verona e Casertana, Andrea Nalini gioca una gran partita tanto da stregare gli osservatori della Salernitana che gli offrono un contratto. Sono tre anni importanti in cui Andrea può mettersi in mostra ma niente è regalato a questo ragazzo nato a Isola Della Scala, in provincia di Verona. Gli infortuni gli riservano momenti duri come lui stesso mi ha rivelato: "i momenti più duri sono quelli in cui non riesci ad esprimere te stesso perché la natura ti ferma, per cui i miei infortuni. Per prima la pubalgia, girando tutta Italia per venirne fuori e poi la condropatia al ginocchio destro. Due stop molto lunghi dove sia fisicamente che mentalmente reagire è dura." Ma "nella testa c'era sempre la convinzione di quello che sapevo fare, di quello che volevo dimostrare e sapevo che prima o dopo una soluzione a tutto si sarebbe trovata." 
E così è stato. La sua determinazione ha portato buoni frutti, 39 partite 3 gol e 12 assist con la Salernitana e l'approdo dalla serie C alla serie B. Proprio l'anno scorso in serie B è stato cruciale per la vita di Andrea Nalini. Anche se per via degli infortuni ha giocato poco, sono bastati 677 minuti di calcio giocato per dare abbastanza ragioni al Crotone dei miracoli, neopromossa in Serie A, da portarlo con sé nella massima serie. Per la sua prima stagione in Serie A il Crotone gli riserva la maglia numero 9, che l'anno scorso al di là della Manica è stata il simbolo di una squadra che ha creduto talmente tanto nel proprio sogno da realizzarlo. E la vestiva un certo Jamie, con una faccia sempre incazzata, che ha avuto una parabola molto simile al nostro Andrea Nalini. 
Quando gli ho chiesto del suo ruolo nel Crotone mi ha risposto che "finora sono stato impiegato sempre come quinto nel 3-5-2 però questo ruolo non esalta molto le mie caratteristiche che sono quelle di offendere ed attaccare. Diciamo che il ruolo che più mi esalta è l'esterno nel 4-4-2 o il terzo d'attacco con il 4-3-3."
E della maglia numero 9 mi ha detto che "volevo la maglia numero 7 ma era occupata da Palladino e allora ho preso la 9 che è la maglia con cui fin da piccolo ho tirato i primi calci al pallone e che mi ha accompagnato per tutte le giovanili, per cui ha un valore affettivo."
Per questa sua prima stagione in serie A, a 26 anni, volevo sapere qual'è il suo sogno, perché fino ad ora i suoi sogni lo hanno portato a viverne uno che infiamma gli stadi. E nella sua risposta c'è tutta la sua voglia di rivincita sulla vita: "Il mio sogno per questa stagione è sfruttare al meglio questa opportunità per dare continuità e premio a tutti i sacrifici fatti fino ad ora." 
Questo è Andrea Nalini, uno che ha combattuto per arrivare dov'è ora e che ha realizzato il sogno di tutti noi che abbiamo tirato un pallone verso quei tre pezzi di ferro, sperando di veder la rete gonfiarsi. E allora ogni volta che sentirete lo speaker dello stadio presentare "Con la maglia numero 9.. Andrea Nalini" sorridete perché siamo un po' tutti noi.
Forza Andrea
R.M. 




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