mercoledì 28 settembre 2016

DRIES MERTENS, O'Folletto
Svegliarsi la mattina, aprire le finestre e trovarsi davanti il Golfo Di Napoli con il Vesuvio che veglia sulla città dalle 500 cupole, bersi un buon caffè al fianco della propria moglie e della propria cagnolina a Palazzo Donn'Anna non è cosa da tutti.  Ma così inizia la giornata Dries Mertens, nella sua incantevole dimora a Posillipo. Decisamente un salto notevole per un ragazzo nato a Leuven, paesino di 100mila abitanti nelle Fiandre nota per aver ha dato i natali alla celebre birra Stella Artois
Dopo essere cresciuto nelle giovanili dell'Anderlecht Dries trova la sua fortuna calcistica in Olanda, nell'Agovv Apeldoorn grazie al tecnico John Van Den Brom (attuale allenatore dell'AZ)
dove con la bellezza di 29 reti viene eletto MVP della seconda divisione olandese.  Passa poi all'Utrecht brillando con 21 gol e 34 assist in 86 gare. Ruolino di marcia impressionante che lo porta al definitivo salto di qualità con il Psv Eindhoven in cui esplode letteralmente con dei numeri da capogiro (45 reti e 43 assist in 88 partite) e con la conquista di Coppa e Supercoppa D'Olanda
Questa sua crescita esponenziale può essere vista anche come conseguenza di un disegno più grande, ideato da Michel Sablon, che molti definiscono come il padre del movimento calcistico belga attuale. Sablon in veste di direttore tecnico della nazionale belga ha portato imponenti innovazioni nel movimento calcistico belga, tra cui un opuscolo contenente un decalogo di indicazioni da seguire per i settori giovanili; puntando su un calcio molto tecnico e teorizzando un modulo di gioco nazionale, il 4-3-3, con ali larghe e sempre nel vivo del gioco. Non a caso si può notare come l'attuale selezione belga vanti ali e trequartista del calibro di Eden Hazard, De Bruyne, Carrasco e... Mertens
Il 24 Giugno del 2013 Dries viene acquistato dal Napoli per 10 milioni di euro. A Napoli mostra tutto il suo talento, ma solamente per 20/30 minuti a partita, è il ricambio di lusso più prestigioso della Serie A. Sostituisce Insigne o Callejon nel gioco di Rafa Benitez e lo fa divinamente, con umiltà ed intelligenza. Qualità che si possono desumere anche dalla sua sfera personale, dal fatto che sia laureto in Scienze Motorie e sognava di diventare insegnante di educazione fisica come suo padre Herman, con il quale è molto legato e che lo ha spinto fin da subito ad andare a Napoli. Infatti la mattina in cui il telefono di casa Mertens squillò, ricevendo la telefonata di Benitez, papà Herman disse al figlio "Ti cerca il Napoli, non fare lo sciocco, accetta e basta. Quando chiama un club così prestigioso bisogna soltanto dire si." 
E se questo non vi basta per capire chi è Dries Mertens allora dovete sapere che nel 2015 ha sposato la sua fidanzata storica Katrin Kerkhof, che viveva anch'essa a Leuven. Si sono conosciuti alla festa di un vicino di casa, ad appena 12 anni. 
Questo ragazzo poi ha creato un legame speciale con la città di Napoli, città dove pulsa in ogni via, in ogni piazza e in ogni casa l'amore per il calcio. Un amore viscerale e appassionato che raggiunge picchi altissimi quando il San Paolo si riempie per gli azzurri
Mertens da 4 anni incanta la Serie A stregando gli avversari con un movimento che è sempre lo stesso ma che risulta ogni volta immarcabile. Punta l'uomo dalla fascia sinistra, rientra sul destro e poi calcia a giro sul secondo palo.  Movimento che in quest'annata ha già fatto le sue prime vittime (chiedete a Pescara e Milan). Questa capacità di realizzare un movimento del genere, sempre uguale a se stesso ma allo stesso tempo sempre efficace, l'ho vista solo in Arjen Robben, movimento che però si sviluppa sulla fascia destra per favorire il mancino magico dell'olandese volante.
Dries Mertens dopo aver raggiunto le 100 presenze in A, merita maggiore continuità in questa stagione perché ha dimostrato di avere tutto per essere una stella luminosa in questa Serie A.
Incantaci ancora O'Folletto!
R.M. 

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